Esistono alcune alternative valide ed efficaci ai comuni QR Code. Vediamo insieme quali sono!
È sempre più comune entrare in un ristorante e dover scansionare un QR Code per leggere il menù. Ci si siede al tavolo e lo sguardo vaga in cerca del codice, il cellulare già pronto per inquadrare quell’intricata scacchiera.
La pandemia è stato sicuramente un fattore che ha spinto molte attività ad adottare i QR Code come alternativa più igienica al supporto cartaceo che passa di mano in mano. Un’offerta smaterializzata che svolge la stessa funzione di un menù “analogico”.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta e fin dove può arrivare questa tecnologia ormai onnipresente sulle tavole dei ristoranti italiani.
Prima di tutto: come funzionano i QR Code?
Un QR Code (abbreviazione di Quick Response Code) è un codice a barre bidimensionale costituito da un certo numero di moduli neri posizionati su uno spazio bianco di forma quadrata. Inquadrandolo con uno smartphone si può atterrare su un sito, un documento e perfino su un sms.
All’interno di un QR Code, infatti, possono essere contenuti fino a 4.296 caratteri alfanumerici (7.089 se numerici). In genere, però, al ristorante ci si imbatte al massimo in un link oppure un documento in PDF da scaricare sul cellulare.
Al giorno d’oggi, tutti i cellulari prodotti negli ultimi anni includono un’app per la lettura dei QR Code, che servendosi della fotocamera del device, scansiona il codice e ne decodifica il contenuto (esattamente come fa un lettore di codici a barre). Quindi basta un cellulare e una connessione a Internet per sapere dove ci vuole portare il codice.
Semplice, veloce, igienico
Quando la pandemia di SARS Covid-19 ha scombussolato l’ordine delle cose, i ristoratori sono dovuti correre ai ripari per poter riaprire nel pieno rispetto delle disposizioni emergenziali. Tra le varie raccomandazioni (portare le mascherine durante l’orario lavorativo, provare la temperatura agli avventori…), c’era anche quella di fornire ai clienti un menù digitalizzato.
I QR Code si sono rivelati la soluzione più semplice e immediata: si possono generare facilmente online, scegliendo se utilizzare programmi gratuiti o affidandosi a dei professionisti per un risultato più strutturato. Sono discreti, facili da porre su qualsiasi tipo di supporto, un solo codice può essere scansionato da tutte le persone sedute allo stesso tavolo senza alcun tipo di contatto fisico.
Però?
Per quanto semplici, veloci e igienici, i QR Code possono essere facilmente soggetti a manomissioni e al deterioramento.
Ecco i loro principali contro:
- spesso vengono plastificati o stampati su un materiale lucido: dopo qualche tempo, la pellicola che li ricopre può cominciare a staccarsi e, in base alla loro posizione, le luci presenti nel ristorante possono creare riflessi che impediscono la corretta scansione
- non tutti i cellulari in circolazione possiedono uno scanner integrato: i cellulari più datati richiedono il download di un’app apposita per la scansione
- alcuni clienti potrebbero avere difficoltà ad interagire con questa tecnologia: anche se ormai è ampiamente diffusa, bisogna sempre tenere in considerazione il livello di educazione digitale di ciascun cliente
- il documento o il sito a cui punta il codice potrebbe non essere mobile friendly: al ristorante tutte le letture avvengono dallo smartphone, per questo è importante che la visualizzazione sia ottimale da mobile
- un QR code non ha un aspetto che lo rende facilmente distinguibile da un altro QR code e, in ogni caso, non permette di capire quale sia il suo contenuto (solo intuibile dall’ambiente circostante): chiunque potrebbe sovrapporre un altro codice con contenuto malevolo su quello del ristorante. Aprendo il link, lo smartphone del cliente potrebbe venire infettato da un virus e perfino hackerato.
Soprattutto, un QR Code è limitato
Un QR Code permette di compiere una sola e unica azione: atterrare da qualche parte. In molti casi basta e avanza, ma nel caso di un ristorante che vuole mantenere (o persino aumentare) il volume della sua clientela è un po’ limitante. Anche perché il codice può essere scansionato solo sul posto e, quindi, non è accessibile ovunque.
Il bello degli strumenti digitali, invece, è proprio quello di essere disponibili sempre e dappertutto. Per strada, sul bus, davanti alla TV… Adesso che il settore della ristorazione è ripartito, si può cominciare a pensare un po’ più in grande e passare da un semplice QR Code a un’app su misura per la propria attività.
I codici bidimensionali sono stati senz’altro un’ancora di salvezza in un periodo di isolamento e mancanza di contatto fisico. Il viaggio, però, non finisce qui: la pandemia ci ha insegnato ai consumatori a sfruttare di più le potenzialità del web e diminuito il tempo di attesa tollerato: voglio una pizza? La voglio scegliere tra tutte quelle in menù, ordinarla adesso e possibilmente pagarla in anticipo, così dopo mi dovrò semplicemente godere la cena.
Tap. Fatto.